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Questa amici e' la storia di 4 vichinghi e della botta piu' grande mai avuta da Franchino, in altre parole: LA GRANDE BOTTA !

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Il MagicoViaggio di Franchino

Questa amici è la storia di 4 vichinghi e della botta più grande mai avuta da Franchino, in altre parole: LA GRANDE BOTTA !

Prefazione

L'inizio di questa storia è incerto, dato che le pagine che la raccontano sono andate smarrite.
Tutto ciò che sappiamo è che i primi a giungere furono il Capitano Slavudini e il Nostromo PiselloPastello che, rimasti feriti mortalmente durante un'importante battaglia, ora lottano per un posto nel Valhalla ⚔️.

Secondo a raggiungerli fu Franchino (nome molto vichingo) che fece il passo più lungo della gamba e si ritrovò per l'ennesima volta in overdose e non si sa come, anche lui finì in questo 'limbo'.
Franchino ama molto la sua coca.

I primi due arrivati, con le loro abilità vichinghe, sconfissero "facilmente" la prime delle 4 fere che si frapponevano tra loro e il Valhalla: Eikthyr 🦌.

Ben presto Franchino e i due marinai/guerrieri si incontrarono e tra il Capitano e Franchino ci fu subito una grande intesa: iniziarono a condividere le loro droghe preferite.
Franchino scoprì la Crokodile 🐊 e Slavudini assaporò la purissima Coca di Franchino generando ben presto quello che il mondo chiamerà il Big Bang - La Grande Botta 🐉

Infine giunse Maja la Majala le cui origini sono incerte, ma si pensa fosse una tra le più abili costruttrici di armi e macchine d'assedio del Khfnirh 🌋.
Alcuni dicono che sia stata addirittura istruita da Pdor in persona 😲!

Oltre a questo non si sa molto altro, ma le seguenti pagine sono rimaste intatte.

Giorno ??

Dopo aver ultimato l'ampliamento del fiume davanti casa per ospitare la mia barca preferita, Brunhilda, intimai al mio Nostromo di imbarcarsi con me all'avventura verso una terra ignota dato che Franchino e Maja erano impegnati nel fare cose che trascendevano il mio campo cognitivo: l'arredamento.

Giunti alla terra, fummo subito attaccati dagli esseri che la popolavano. Ovviamente è stato molto semplice sconfiggerli e nel mentre che combattevamo abbiamo anche costruito il porto.
Una cosa mi colpì subito: un fiume che serpeggiava all'interno della terra. Non pensavo altro che al fiume.
Una volta riposati abbiamo ucciso tutti i Troll nella zona ed abbiamo scoperto due grotte da esplorare.

Siamo tornati a prendere gli altri.

Abbiamo liberato facilmente le grotte dagli scheletri e le aberrazioni che le popolavano ed in una di queste abbiamo scoperto quello che cercavamo: la posizione della Seconda Fera.

Nel mentre Franchino era in botta e tramite i suoi poteri da drogato riuscì a sintetizzare una sostanza che permetteva il teletrasporto naturale. Questo ci permise spostamenti rapidi tra dislocazioni diverse.

Franchino era ancora fatto.

Risalimmo il fiume con la mia stupenda Brunhilda.
Franchino ed io condividemmo un po di Crokodile. Rischiammo di mangiarci vivo il Nostromo.

Al delta del fiume, Franchino, colto da un raptus omicida, saltò giù dalla barca per accanirsi su un povero cervo che si trovava lì per caso per poi mangiarselo crudo. Rimasi affascinato dalla scena.
Pochi istanti dopo PiselloPastello si gettò anche lui in mare per recuperare dei preziosissimi semi.

Fui costretto, a mio malgrado, ad abbandonarlo perché la braca era assalita da aberrazioni della foresta. Rimanemmo solo io e Maja a navigare verso l'ignoto.

Trovammo presto un altro fiume che sembrava essere una scorciatoia verso il nostro obbiettivo. Non sapevamo ancora a cosa stavamo andando in contro...
Poche miglia dopo ci trovammo di fronte un Troll dal culo Tarzanellante (una delle più feroci specie di Troll). Inutile il mio tentativo di arrestare Brunhilda. Ci vide subito ed io venni immediatamente annichilito.

Mi risvegliai al campo base e corsi immediatamente a cercare Franchino e PiselloPastello.

Ci riunimmo e vidi con felicità che Maja era riuscita a portare in salvo se e la barca. La mia Brunhilda era messa male ma era ancora viva ❤️.

Ripartimmo alla volta della VENDETTA.
Ahimè il costo della vendetta fu la vita di Maja !

Per l'ennesima volta risalimmo il fiume per andare a recuperare gli effetti personali di Maja.

Tutti eravamo vivi e con le nostre armi pronti per andare ad affrontare la seconda Fera.

Nel tragitto ci imbattemmo in una curiosa isola fatta di strane formazioni rocciose.
Senza nemmeno riflettere, PiselloPastello e Franchino, ci saltarono su ed iniziarono a raccogliere materiali.
Alla terza picconata tutto iniziò a tremare.
PiselloPastello si precipitò subito sulla barca, mentre Franchino, incurante del pericolo rimase lì pensando fosse un effetto della sua Grande Botta.
Pochi istanti dopo, l'isola si inabissò e Franchino riuscì a salire sulla barca come se nulla fosse accaduto.

Poco tempo dopo Franchino stava di nuovo fumando.

Arrivammo a destinazione passando per numerose tempeste.
Il mare era impetuoso e questo fu l'attracco più difficile della mia vita.
Mentre i miei compagni erano sulla terra cercando di costruire un porto sicuro e scacciare i nemici che ci stavano assalendo, io cercavo in tutti i modi di domare la mia Brunhilda.

Dopo molteplici tentativi riuscimmo finalmente nell'impresa.

Ci coricammo per affrontare l'indomani la battaglia.

Franchino era ancora in botta.

Giorno 43

Alle prime luci dell'alba, ci rendemmo subito conto che il porto non era un posto sicuro e ci avventurammo nell'entroterra per cercare una dimora migliore. Maja trovo' un rudere ai piedi di una montagna che decidemmo di ristrutturare.

Nel mentre Franchino, che era da un po' che non fumava, avvisto' un lupo 🐺. Senza pensarci due volte, ci intimo' di abbatterlo con la seguente frase: "Uccidete il lupo che da' roba buona".
Omise un piccolo dettaglio: la tremenda forza dei lupi.
Maja fu la prima a perire durante il combattimento, un solo morso le fu fatale. Tutti iniziammo a scappare cercando di rientrare in casa. Nel mentre Franchino disse: "Comunque attenti che potrebbe essere troppo forte per noi".
Poco dopo perse la vita anche il mio Nostromo.
Nel tentativo di rientrare in casa fui sopraffato anche io.

Mi risvegliai poco dopo con i miei amici nell'avamposto vicino al fiume che abbimo risalito per arrivare fin la.
Tentammo di ritornare da Franchino a piedi invano (troppa acqua ci separava).

Franchino si fece di coca e con Brunhilda parti' in nostro soccorso.

Durante il tragitto di ritorno il mare era insolitamente calmo ed una strana nebbia era calata.
A prua avvistammo un essere mai visto prima: denti lunghi come sciabole e occhi bianchi come la preferita di Franchino. Yormungandr.
Il mostro comincio' a schiantarsi contro la barca con immensa ferocia.
Fummo tutti presi dal panico.
Tentai una manovra a zigzag evasiava senza alcun successo.
I danni iniziavano ad essere ingenti.
Franchino, cosi' fatto da essere lucido, diede arco e frecce a Maja e subito iniziaro il contrattacco. Tutto sembrava perso. La chiglia di Brunhilda stava per essere perforata quando Franchino, colto dalla Grande Botta 🐉, scorse una roccia a pochi metri dalla nave. Con estrema rapidita' di mano, la utilizzo' come appoggio per la sua WorkBench con cui riparo' istantaneamente la mia Brunhilda. Rimango ancora incredulo e stupito dalla potenza delle sostanze di Franchino.
Riuscimmo a seminare la minaccia.

Ritornammo all'avamposto e continuammo con i lavori.

Passarono vari giorni e subimmo vari attacchi dalle aberrazioni che popolavano quell'inospitale luogo.

Le nostre migliori armi erano danneggiate e ci rendemmo conto che non potevamo continuare senza.

Franchino mi chiese di andarci a sballare dentro le grotte e cercare le sostanze adatte per abilitare nuovamente il suo teletasporto naturale. Io accettai subito.
Dopo la decima pastiglia di Crokodile e l'ennesima grotta liberata, tutto era pronto.

Nel mentre Maja e PiselloPastello, senza pochi sforzi ☠️, fecero approvvigionamento di materiali e misero al sicuro la zona del nuovo accampamento. Maja ci diede un assaggio delle sue abilita' di 'interior desiner': aveva costruito una magnifica finestra a doppio utilizzo:

  1. Comoda veranda
  2. Feritoglia per la difesa del fortino

Rimasi estremamente affscinato dalla finestra.

Franchino si fece di nuovo.

Io e il mio drogato preferito partimmo alla volta di casa per dare inizio al rituale per l'attivazione del teletrasposto naturale.

Il viaggio fu sereno.

Arrivati a casa Franchino estremamente alterato dalle sue sostanze decise di buttarsi dal tetto e mori' all'impatto.
Riuscii comunque a terminare l'opera che permise subito a tutti di tornare a casa.

Ci fummo subito resi conto di un problema: i metalli reagivano in maniera negativa con le sostanze teletrasportanti di Franchino. C'era solo una cosa da fare: caricarli su Brunhilda e traghettarli fino al nostro insiediamento.

Il viaggio fu abbastanza tranquillo fino a quando non fui assalato di nuovo da una bestia marina.
Era simile alla precedente fatta eccezione per le squame di color vermiglio e la sua spiccata aggressivita'.
Attacco' subito la barca e inutili furono i miei tentativi di evasione.
Forte del vento a favore riuscii a raggiungere la costa dove i miei compagni mi attendevano pronti per abbattere il mostro.
L'animale sul punto di morte fuggi' spaventato.

Pensavamo fosse finita.

Durante la manovra di attracco nel porto creato i giori precedenti la bestia torno' all'agguato ! Questa volta fu definitivamente sconfitta graziandoci con un ingente quantita' di carne prelibata.

Tornammo all'accampamento con i metalli e la carne.

Riparammo le nostre armi e ci nutrimmo della carne appena cacciata.
Nessuno di noi aveva mai provato tale bonta'.

Rinvigoriti dal cibo e con i nuovi equipaggiamenti ci sentimmo finalmente pronti per affrontare la Seconda Fera: L'Antico 🌲.

Arrivati all'altare, Franchino brucio' dei semi speciali che teneva in tasca (probabilmente erano semi di coca).
Non appena il fumo si dirado', la terra comincio' a tremare e comparve una bestia dalle sembianze umane: era immenso, con gli occhi cremesi e la sua pelle sembrava fatta della corteccia degli alberi che ci circondavano.

Subito inizio' ad evocare rampicanti che ci attaccavano. I loro colpi erano dolorosissimi.

Io mi occupai di distrarlo mentre gli altri lo colpivano con una pioggia di frecce infuocate.
Non so cosa sia successo ma qualcosa era andato storto: Franchino era in fin di vita ed un rampicante aveva ucciso Maja.
PiselloPastello ed io continuammo a colpirlo.
Tutto sembrava andare per il peggio.

Lo scontro continuava.

Ad un certo punto vidi tornare Maja e Franchino (era piu' fatto del solito). Capii che c'era ancora speranza e mi gettai sulla bestia. Con un potente fendente la ferii mortalmente e la battaglia fu vinta !

Staccatagli la testa come trofeo, dal suo corpo si materializzarono 4 chiavi. A cosa mai serviranno ?

Tornammo a casa contenti.

Domani inizieremo la ricerca della prossima Fera.

Giorno 48

Ero convinto che questo sarebbe stato un grande giorno, che avremmo trovato con facilita' la bestia da sconfiggere e che avremmo recuperato nuovi materiali molto utili. Mi sbagliavo.

Partimmo con la convinzione di riuscire ad avanzare nella palude con facilita', eravamo cosi' sicuri di noi che inizialmente partimmo senza i materiali per creare il teletrasposto naturale di Franchino che stranamente si ricordo' dell'errore fatto in passato e fummo costretti ad invertire la rotta per far prendere a Franchino il necessario. Fu una saggia scelta.

Durante il viaggio scoprimmo che era il compleanno di Franchino e festeggiamo con la mia Crokodile. Franchino era in botta forte.

In breve avvistammo la palude. Era lugubre, fredda e il tanfo mi ricordava tutte quelle volte che avevo vomitato per colpa dell'idromele putrido di babuska Galina (mia nonna).
Attraccammo nella prima insenatura. Fu una pessima scelta!
Ben presto ci ritrovammo circondati da Scheletri e Non Morti. Tentammo di combatterli ma fu subito evidente che superavano di gran lunga le nostre capacita' combattive. Fu un massacro, ma fortunatamente Franchino aveva preparato in maniera preventiva il suo teletrasporto che ci permise di ritornare immediatamente il quel posto dopo le nostre innumerevoli morti.

Tentammo di combatterli ma fummo sopraffatti dalla loro ferocia e potenza.
Decidemmo quindi di barricare la mia piccola Brunhilda e di ritirarci per tornare poi piu' forti e meglio equipaggiati.

Fu molto difficile separarmi da lei.

Tornati all'accampamento ci rimboccamo le maniche e cominciammo a minare e fondere i metalli per costruirci il miglior equipaggiamento a cui avevamo accesso: il Bronzo.

In questo lasso di tempo venimmo assaltati incessantemente dai lupi, che massacrammo e scuoiammo per le loro pelli.
Io e PiselloPastello morimmo varie volte durante questi combattimenti, soprattutto perche' ci tradivamo a vicenda e molto spesso l'uno chiudeva fuori dalle mura dell'accmpamento l'altro segnando quindi la sua morte.

Maja ando' a caccia e trovo' del miele e delle api regine ("BOOOOOONO IL MELEEEEE"). Questo ci permise di creare delle arnie.
Franchino ne fu estremamente contento dato che affermava che per fare i suoi decotti il miele era l'ingrediente fondamentale !

Franchino, durante un raptus dato da un nuovo mix di droghe, incomincio' a delirare cose riguardo a dover ampliare la nostra capacita' di stoccaccio e comincio' a rubare tutto il legno su cui riusciva a mettere le mani per poi costruirci casse accatastate l'una sull'altra. Accumulo' anche un'immensa quantita' di immondizia. In questo periodo nessuno oso' entrare in casa in quanto eravamo spaventati da quello che Franchino avrebbe potuto fare.

Passarno giorni e finalmente il suo delirio fini'.
Entrati in casa vedemmo un immenso magazzino organizzato alla perfezione ! Dopotutto la droga su Franchino sembrava avere effetti benefici.

Non fu il solo ad provare sensazioni mistiche. PiselloPastello fu un altro. Rimase turbato dagli avvenimenti della palude e in piu' di un'occasione affermo' di avere visto un uomo incappucciato che lo osservava da lontano brandendo una falce e quando veniva scoperto scompariva nel nulla.
Non diedimo molto peso alle sue affermazioni, ma iniziai a pensare che non eravamo piu' soli all'interno di quell'isola.

Giorno 55

Andai a minare altro rame nei posti che aveva avvistato Maja durante le sue esplorazioni. Era mattina presto e il sole non era ancora del tutto sorto. Mentre minavo alzai lo sguardo e vidi lo stesso uomo incappucciato che aveva descritto il mio Nostromo. Lo guardai incuriosito e notai subito che non brandiva una falce ma una lancia e sotto il cappuccio si intravedeva un solo luminescente occhio blu. Pensai subito che fosse Odino in persona che osservava le mie azioni. Fui molto felice dell'accaduto.

Tornato a casa mi accorsi che PiselloPastello e Maja erano andati a caccia e trovai Franchino strafatto in un angolo della casa che delirava cose sul suo magazzino. Sentimmo un urlo provenire dalla foresta. Era PiselloPastello. Pochi attimi dopo si risvegliò nel suo letto gridando "UDDIO I LUPI". Ci disse anche che in mezzo alla foresta avevano trovato uno strano nano a cavallo di un bisonte. Ci precipitammo subito da Maja.
Arrivati sul posto vidimo quello strano nano circondato da una specie di campo magico che usciva da delle rune piazzate sul terreno. Vicino a lui c'erano beni di ogni tipo ed una strana bestia pelosa che ricordava vagamente un bisonte. Appena misimo piede nel suo cerchio di rune ci iniziò a mostrare i suoi oggetti facendoci capire che era un mercante. Da lui comprammo una Canna da Pesca e moltissime esche.
Fui molto attratto da un particolare oggetto in suo possesso: la carne di Ymir. La comprai con la certezza che avremmo potuto usarla per costruire ottime armature.

Mentre tornavamo a casa io e Maja avvistammo una cava di Troll e decidemmo di andarla ad esplorare. Appena entrati ci trovammo difronte un Troll dal Culo Tarzanellante 😲 ! Uscimmo di corsa e chiedendo aiuto.
Franchino e PiselloPastello si precipitarono dentro la caverna e subirono un pesante attacco del Troll che uccise sul colpo Franchino e ferì gravemente PiselloPastello.
Attendemmo fuori il ritorno di Franchino (che era ovviamente fatto di Coca) e tutti insieme massacrammo il Troll.

Tornati all'accampamento capimmo che era il momento di riprenderci Brunhilda e di far rotta verso nuove terre.
La sera sentimmo lo stesso puzzo che permeava l'area della palude e poco dopo fummo assaliti da un'orda di non morti, scheletri e bestie putrefatte. Fu una battaglia difficile, ma con la strategia superiore di Franchino e grazie ad una sua nuova invenzione (lo Spacca Cervi, un enorme martello ricoperto di corna di cervo dure come la pietra e bianche come la Coca), riuscimmo a respingerli senza subire perdite.

Alla fine del combattimento Franchino si drogò ancora.

Il successivo, tramite il teletrasporto naturale di Franchino, ritornammo nella fetida palude e recuperammo la nave senza grossi problemi. Decidemmo di seguire un ramo di Yggdrasill che spuntava dall'orizzonte. La nostra direzione era l'est.

Dopo diversi giorni passati in mare finimmo in un canale.
Su entrambe le sponde avvistammo degli alberi spogli e capimmo che quello era il nostro obbiettivo: la Palude.
Ricordandoci di com'era andato lo scorso attracco, decidemmo di cercare una terra più tranquilla per lasciare la nave.

Poche miglia dopo trovammo una terra mai vista prima: una terra brulla e pianeggiante apparentemente desolata. Sembrava perfetta.
Come di consueto feci scendere gli altri dalla barca per fargli costruire il porte mentre io la tenevo al sicuro in mare.Sembrò andare tutto bene fin quando Maja non avvistò dei piccoli Goblin all'orizzonte.
Non ci eravamo mai trovati faccia a faccia con quella specie e fummo tratti in inganno dal loro aspetto innocuo e minuto.
Maja, come al solito, scappò urlando di terrore mentre Franchino e PiselloPastello corsero in suo soccorso.
Franchino esaltato dalla sua sostanza preferita non capì l'immediato pericolo. Non riuscì nemmeno a sferrare un colpo che venne annichilito all'istante da una mazzata del Goblin. Nemmeno gli altri due fecero in tempo ad accorgersi della situazione che furono subito uccisi.

Io vidi perire uno dopo l'altro i miei compagni al sicuro nella mia barca. Il capitano non abbandona mai la sua barca.

Franchino, prima di gettarsi nella battaglia, in un attimo di lucidità, tolse il teletrasporto che impedì agli altri di tornare sul campo dopo il risveglio dalla morte.

Fui costretto a scendere a terra e ricostruire il teletrasporto. Fortunatamente ci riuscii, grazie anche al fatto che i Goblin erano spariti. Tornati gli altri decidemmo di abbandonare immediatamente la zona e risalire il canale per accamparci prima della palude.

Durante la manovra per il posizionamento della barca per la risalita, avvistammo dei bisonti e pensammo che attaccarli dalla distanza fosse una buona idea. Ancora una volta ci sbagliammo.
Sembrava che quelle bestie non sentissero nemmeno le frecce che gli stavamo scagliando contro e per questo motivo fummo costretti alla fuga.

Risalito il canale, sulla sinistra trovammo uno spiazzo di terra che sembrava perfetto.

Sbarcammo lì e costruimmo una base operativa con tanto di un funzionale fossato ideato da PiselloPastello.
Franchino, dato che era sotto effetto di droghe pesanti, creò un altro suo teletrasporto naturale per permetterci di tornare al nostro accampamento. Franchino ragiona molto meglio da drogato.

Ci ritenemmo soddisfatti del nostro risultato e tornammo alla base operativa.

Era notte e sentimmo tremare la terra. Usciti da casa ci accorgemmo di essere assaliti da due Troll dal Culo Tarzanellante. Oramai eravamo diventati degli abili cacciatori di Troll e li sconfiggemmo senza alcuna difficoltà.
Franchino stufo dei continui attacchi decapitò i cadaveri dei Troll e appese le loro teste sul muro esterno dell'accampamento come avvertimento.

Per festeggiare la vittoria decidemmo di dare un festa: ONE WILD PARTY.
Io e Franchino riuscimmo a rubare a PiselloPastello delle bacche che teneva nascoste. Erano le più potenti che avessimo mai provato. La festa era perfetta. Tutti ci stavamo divertendo.

Franchino in un attimo di delirio decise che era il momento di scalare il monte innevato alle nostre spalle. Uscì di scatto dalla casa e si precipitò sul monte. Io e gli altri lo seguimmo. Non fu per niente una buona idea.

Trovammo poco dopo il suo cadavere vicino a quattro lupi che, inutile dirlo, ci uccisero tutti.

Ci risvegliammo di nuovo nei nostri letti e tornammo a riprendere le nostre cose, ma Franchino non era ancora soddisfatto. Salì di nuovo sul monte.
Fummo nuovamente costretti ad andare in suo soccorso. In mezzo alla tempesta di neve avvistammo una strana creatura: sembrava un lupo, ma camminava su due zampe ed aveva il pelo nero come la pece. Osservandolo meglio non ebbi dubbi: era il pericolosissimo Lupo Manaio. Tentammo di abbatterlo con delle frecce ma non sembrava affatto interessato al combattimento e fuggì.

Ritrovammo Franchino sano e salvo che era più che convinto a scalare la montagna, ma nel mentre apparve una Viverna che Maja ingaggiò al grido di "Tanto è scarsa". PiselloPastello era impegnato a minare roccia e non si accorse della sua presenza. Questo gli risultò fatale in quanto venne immediatamente ucciso dal suo gelido soffio.

Riuscimmo a sconfiggerla e continuammo la scalata. Franchino che era il più motivato di tutti era molto più avanti di noi, quando improvvisamente una roccia che aveva davanti si trasformò in un Golem di Roccia. Fu il panico e scendemmo il più velocemente possibile da quella trappola mortale di giaccio e neve.

Finalmente Frnachino capì che era troppo presto per quella montagna.