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Parole mancanti nelle categorie di servizi

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Buongiorno,
sono un membro dei Servizi Informativi Associati dell'Unione dei Comuni del Distretto Ceramico, formata da 8 Comuni: stiamo dispiegando i nuovi siti (attualmente ancora off-line) per adempiere ai criteri di conformità della misura 1.4.1 Cittadino Informato del PNRR.
Avrei alcune domande da porre:

  1. Già precedentemente sui nostri siti (8 dei Comuni + 1 dell'Unione) lavoravamo con schede-servizi e con categorie di servizi le cui tassonomie erano vincolate internamente per fornire ai nostri utenti una visione unitaria dei nostri contenuti e beneficiare della UX.
    Ora i membri delle redazioni distribuite dei nostri enti, che sono anche operatori dei servizi che "parlano la lingua dei loro utenti", mi hanno segnalato che a loro avviso, i titoli di alcune categorie di servizio non sono sufficientemente parlanti rispetto ai contenuti delle stesse.
    In particolare mancano parole che aiutino i cittadini a individuare servizi relativi a Animali, Elettorale, Edilizia, Sport, Scuola, Polizia. Inoltre la funzione del Catasto è di un altro Ente (Agenzia delle Entrate) e già oggi, senza quella parola, sbagliano e chiedono al Comune attività che il Comune non svolge (ma le svolge appunto il Catasto), quindi ipotizzano che questa etichetta confonda ulteriormente i cittadini.

Pertanto vorremmo chiedere se è ipotizzabile modificare la tassonomia delle seguenti categorie di servizio:

  • Ambiente >> Ambiente, verde e animali
  • Anagrafe e stato civile >> Anagrafe, elettorale e stato civile
  • Catasto e urbanistica >> Edilizia, urbanistica e catasto
  • Cultura e tempo libero >> Cultura, sport e tempo libero
  • Educazione e formazione >> Scuola, educazione e formazione
  • Giustizia e sicurezza pubblica >> Polizia, giustizia e sicurezza pubblica
  1. Inoltre vorremmo chiedere se è possibile aggiungere un'altra categoria di servizio (es. Partecipazione e pari opportunità) o altre categorie di servizio ulteriori rispetto alle 15 definite dall'architettura delle informazioni, in cui inserire schede-servizio che non hanno una collocazione logica nelle attuali categorie di servizio. Mi riferisco ad esempio a:
    **- Accesso civico generalizzato
  • Accesso civico semplice
  • Danni e infortuni causati dal patrimonio pubblico a terzi: risarcimento
  • Notificazione di atti amministrativi
  • Oggetti smarriti e ritrovati**
    In alternativa, chiediamo: secondo gli studi e le indagini effettuate per redigere la tassonomia delle 15 categorie dei servizi, in quali categorie di servizio dobbiamo collocare queste schede-servizi?
  1. Infine:
    internamente avevamo definito una tassonomia anche dei titoli e delle descrizioni delle schede-servizio, in modo che un redattore non potesse inventarsi un titolo e una descrizione breve diversa da altri comuni (quindi se avevamo definito che il titolo della scheda per la carta d'identità è Carta d'identità, non era possibile che un comune scrivesse il titolo Carta d'Identità Elettronica, un altro Comune CIE, un altro ancora Documento di riconoscimento). Idem per le descrizioni brevi.
    Esiste (o è allo studio del Team digitale) una tassonomia delle schede-servizio? Anche se non obbligatoria e non necessaria per l'asseverazione della misura 1.4.1 del PNRR, ci sarebbe molto utile conoscerla eventualmente ora, prima di pubblicare i nuovi siti, per non dover poi tornare in tutte le circa 1000 schede (sui siti di 8 Comuni + 1 Unione) per cambiare i titoli.
    Allego, come esempio, l'elenco delle nostre schede-servizio con titoli e descrizioni brevi riviste alla luce dei vincoli di lunghezza delle Linee guida.

Grazie Saluti
Sonia Simonini
Elenco dei titoli di Servizi disponibili.xlsx

Gentile @soniasimonini intanto ci scusiamo per il ritardo molto significativo nel risponderle. Ci è decisamente sfuggito.

Raccogliamo le sue proposte e insieme ai colleghi @Clou-dia @mfortini @bfabio nonché i colleghi di designer italia cerchiamo di capire internamente come agire al meglio per rispondere ai suoi requisiti.

Solo alcuni elementi di attenzione:

  1. il vocabolario era nato originariamente per avere solo un numero limitato di voci, anche per non creare troppo voci che potessero solo confondere
  2. le voci andrebbero analizzate nella loro interezza. In un vocabolario controllato non conta solo la label principale ma anche una label alternativa, se presente, e la sua definizione. Faccio un esempio: se guardo a Cultura e tempo libero qui https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/classifications-for-public-services/public-services-subject-matters/10 trovo a) la label principale "Cultura e tempo libero", la label alternativa "Cultura e tempo libero - luoghi della cultura, impianti sportivi " e una definizione "Questa materia include tutti quei servizi legati alla cultura e al tempo libero come per esempio i servizi di accesso ai luoghi della cultura e ogni altro luogo pubblico di carattere culturale ma anche accesso a luoghi dello sport o ogni altro servizio per le attività ricreative". Da questo si evince chiaramente che sport è in quella categoria. Ovviamente si potrebbe anche valutare di inserire nella label principale tutte le possibili voci, ma si voleva anche coniugare esigenze di visualizzazione in siti web, per esempio.

Giusto per fare un esempio: https://www.comune.roma.it/web/it/home.page --> questo è un classico esempio classificazione tematiche di un comune che ha usato una dicitura più generale (la label principale del vocabolario) e poi come label alternativa ha aggiunto tutta una serie di voci. Che è proprio l'approccio seguito nella formazione del vocabolario controllato.
Per esempio il termine scuola sicuramente nel vocabolario c'è come label alternativa di quella principale "Educazione e formazione".

In conclusione, nell'attesa di un coordinamento interno per noi necessario, la invitiamo a controllare quanto sopra riportato nell'intero vocabolario che può navigare, voce per voce, via HTML da qui
https://w3id.org/italia/controlled-vocabulary/classifications-for-public-services/public-services-subject-matters